SeedEx - semi in viaggio/
Anno | Cliente | Luogo | Dimensioni | Utenti |
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2013 | Spazio Gerra – Assessorato alla Cultura | Spazio Gerra – Piazza XXV Aprile, Reggio Emilia | installazione itinerante | circa 700 visitatori |
Il progetto SeedEx parte da una riflessione sui temi dell'autoctonia e della diversità: cosa è
veramente originario di un luogo? Lo è sempre stato o lo è diventato?
Il mondo non è mai stato statico: è attraversato da costanti flussi migratori, animali, uomini, mezzi e.....semi./
I semi si spostano con più facilità degli uomini: trasportati dal vento, dalla suola di una scarpa o dall’intestino di un uccello. Certo un seme non può essere inviato tramite mail e non basterebbe sicuramente un allegato per tutti i miliardi di informazioni che contiene, ma la grande facilità di spostamento di queste piccole memorie solide è uno dei sistemi di sopravvivenza che le piante mettono in atto per tramandare il proprio patrimonio genetico. Il seme è il contenitore ipercompresso del codice genetico di una pianta; si conserva a lungo, mantenendosi in uno stato di dormienza fino a quando non trova le condizioni per germogliare. Inoltre i semi hanno mantenuto in sé la memoria di tutte le trasformazioni che l’uomo ha impresso alle diverse specie attraverso la selezione. Ciò che oggi mangiamo è frutto di una combinazione tra il lavoro di intere generazioni e comunità umane e i processi naturali dell’evoluzione e dell’adattamento delle specie. Molti degli alimenti che crediamo essere autoctoni provengono da altri paesi con caratteristiche climatiche e ambientali differenti e qui si sono ottimamente adattati mutando le proprie caratteristiche esteriori e il loro sapore. Fra le decine di migliaia di piante commestibili (stimate tra le 10.000 e le 80.000), solo 150 sono oggi coltivate su larga scala, e appena 29 di esse rappresentano il 90% dei prodotti alimentari. Chi partecipa a SeedEX diventa parte di un processo in atto dagli albori dell’umanità che ha portato fino a noi, attraverso la cultura agricola, i prodotti che consumavano gli aztechi o gli antichi greci e che il lavoro di generazioni di agricoltori ha modificato e trasformato in varietà locali. I semi hanno viaggiato insieme agli uomini: ciò che non era autoctono o nativo lo è diventato, grazie alle capacità di adattamento e integrazione che accomunano i semi agli esseri umani.